giovedì 19 aprile 2012

Diaz - Don't clean up this blood




Diaz è un pugno nello stomaco.
Sono sicuro di non essere stato l'unico ad aver usato questa espressione ma la verità è che, pur essendo forse banale ed inflazionata, è la frase che meglio rende l'idea su questa pellicola che ha il pregio di raccontare verità scomode che forse alcuni conoscono ma che molti altri purtroppo non hanno mai sentito nominare. 
La regia di Daniele Vicari, personaggio a me completamente sconosciuto (anche se ad onor del vero la mia conoscenza dell'ambiente italiano è veramente limitata), è molto interessante, dinamica e coinvolgente. Forse troppo a volte, ma la crudeltà dei fatti andava testimoniata con obiettività e cinismo per quindi concordo con la scelta del regista. Certo è che, dopo 40 minuti di manganellate a persone perlopiù innocenti, con l'unica colpa di essersi trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato, il magone ti cresce dentro e forse vorresti chiudere gli occhi. Ma a quel punto sei solo a metà del percorso guidato da Vicari e le scene forti devono ancora arrivare. Sembra impossibile ma l'assalto brutale alla Diaz non è crudo ed angosciante quanto le riprese nella caserma di Bolzaneto, che purtroppo ricordano terribilmente immagini già viste nei lager nazisti. Arrivi a pensare che si sia addirittura esagerato, che il regista o lo scenaggiatore si siano fatti prendere la mano, ma quando alla fine del film una scritta ti informa che tutti i fatti descritti sono estratti dagli atti del processo ti si ghiaccia il sangue nelle vene.
Oltre alla regia, molto incalzante e con uno stile quasi "americano", spiccano le interpretazioni degli attori; in particolar modo mi sento di elogiare Claudio Santamaria e il suo sguardo "liquido", come lo definisce Ciak, che rende in effetti l'idea in maniera ottimale del conflitto interiore che il suo personaggio vive: Santamaria interpreta un poliziotto a capo di una squadra, diviso fra i rimorsi di coscenza e l'istinto d'obbedienza ai propri superiori.
Per chiudere, senza dilungarsi troppo, Diaz - Don't clean up this blood è un film da vedere. Può non interessarvi il genere, può non piacervi la violenza, ma i fatti raccontati (quello che Amnesty International ha definito come "La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale.") dovrebbero essere a conoscenza di tutti per fare in modo che mostruosità del genere non avvengano mai più. Mai più.

Vi invito a leggere la pagina di Wikipedia sui fatti del G8 inerenti all'assalto alla Diaz:
Qui invece trovare la pagina di Wiki sul film:


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