martedì 26 giugno 2012

Cinque anni e quarantuno giorni prima ...


L'acceleratore è premuto quasi a tavoletta mentre la piccola utilitaria rossa percorre veloce la strada provinciale che lo porta all'appuntamento. Tutt'intorno è solo una macchia vorticosa verde e gialla, la campagna che lo ha sempre circondato lo abbraccia affettuosa anche in questa calda giornata di maggio.
Lui quasi non si accorge dell'alta velocità perchè la testa è impegnata a rimurginare sulla serata che sta per affrontare; è teso perchè non ha mai fatto una cosa del genere, ed è agitato anche per un altra ragione, anche se non se ne rende conto: può essere un punto di svolta nella vita, uno di quei giri attorno alla boa che cambiano tutto.
Dopo aver affrontato le mille rotonde della piccola città per ritrovarsi al parcheggio stabilito come punto di ritrovo scende dall'auto e si guarda in giro, con il cuore che palpita a mille per l'emozione e con la paura di fare brutta impressione. Lui sotto sotto è molto timido anche se mostra sicurezza quando può.
Lei invece è già al parcheggio da qualche minuto ma non vuole scendere dall'auto. Lo vede arrivare ed ancora non riesce ad aprire la portiera perchè anche lei è una ragazza timida , maledettamente timida, e non vuole fare la figura della sfigata con un ragazzo più grande di lei.
Lo vede mentre si guarda attorno con quella camicia verde chiaro ed i jeans un pò strappati al ginocchio, i capelli con uno strano ciuffo che però le piace.
Finalmente lei scende dall'auto e lui la vede quasi subito mentre si avvicina. Ha una maglia nera con delle strisce fuxia, attillata nei punti giusti, e anche lei indossa dei jeans, sopra dei tacchi che la fanno sembrare più alta anche se bassa non è.
Lui pensa subito che è carina, davvero carina; lo pensa anche lei di lui probabilmente, anche se chi scrive non lo può dire per certo perchè conosce meglio lui che lei.
Si presentano scambiandosi un bacio sulla guancia, anzi quattro si dice che portino sesso e scoppiano tutti e due in una risata imbarazzata. A dirla tutta poi si conoscono già da qualche giorno, un conto però è una chat ed un conto è trovarsi faccia a faccia.
Lui pensa che il suo nome sia stupendo, il più bel nome di donna che abbia mai sentito.
Si scambiano due parole, l'atmosfera è carica di tensione ma non di quella cattiva, anzi. Tutti e due sono pieni di sorrisi e sono curiosi, desiderosi di conoscere l'altro con una foga quasi violenta. Gli sguardi sono attenti in entrambi, luminosi e felici.
Vanno ad un pub della piccola città che piace tanto a lei, ed immediatamente piace tanto anche a lui. L'atmosfera è calda ed accogliente, fa sentire a proprio agio, in intimità. Lei consiglia una birra al ragazzo, così lui la prende e mentre la sorseggia pensa che la birra è ottima ed una ragazza esperta di birra promette sempre bene.
L'atmosfera s'è distesa ed i due ragazzi ora si sentono completamente a proprio agio, e chiaccherano tanto, del più e del meno, e ridono assieme, e scherzano. Si divertono mentre nasce qualcosa piano piano che forse nessuno dei due coglie ancora al cento per cento.
Lui le fa un origami, l'unico che sappia fare a parte la barchetta che ogni bimbo ha imparato a costruire con i fogli di giornale; è una piccola rana di carta che se premuta saltella qua e là. E' una sciocchezza, ma lei è deliziata e fa quel suo splendido sorriso in grado di illuminarle il viso mentre pensa che il ragazzo sia dolce oltre che intelligente.
La serata vola in un battito di ciglia fra una chiacchera ed una risata.
Quando lui la riaccompagna al parcheggio dove si sono incontrati per la prima volta qualche ora prima vorrebbe non farla scendere dall'auto. Rimangono sulla macchina ancora un pò e flirtano, l'aria diventa elettrica in un attimo. Lui vorrebbe baciarla perchè quella ragazza gli piace tantissimo.
Così si avvicina e fa per baciarla ma all'ultimo minuto, preso da un attacco di panico, ripiega e le bacia un braccio all'altezza della spalla. Poi però prende coraggio e la bacia con passione, e lei risponde al bacio con altrettanto trasporto.
Tornando a casa, questa volta senza spremere la piccola utilitaria rossa e con un largo sorriso è stampato sul volto, lui pensa che è stata una fantastica serata, davvero bellissima.


Ed ancora oggi, dopo cinque anni e quarantun giorni, lo pensa.