lunedì 19 dicembre 2011

La palestra degli orrori



Dopo quasi due mesi trascorsi dall'iscrizione in palestra del team di Via Bonnet, sono giunto ad identificare alcuni soggetti che meritano di essere menzionati nel mio blog, non tanto perchè rappresentanti di categorie più o meno immancabili all'interno di una palestra, quanto perchè si tratta di personaggi così particolari da rimanere immediatamente impressi nella memoria già dopo il primo sguardo. 
E visto che sono una persona molto sadica, perchè tenere per me tali sculture da museo dell'orrore quando posseggo un bellissimo blog pronto a diffondere il verbo a destra e manca?
Ho identificato cinque bei personaggi per voi, eccoli qua:


Caparezza
Si apre la porta scorrevole ed entra prima la massa di capelli crespi e scompigliati, poi la testa che li sostiene ed in coda tutto il resto. Dopo il cambio negli spogliatoi, Caparezza si presenta nella sala macchine con short anni '80, possibilmente gialli (tagliati corti sulla coscia come i vecchi pantaloncini da cestista), canottiera con sotto una magliettina della salute bianca, e naturalmente un cespuglio in testa che solo dopo un attenta desamina di intuisce essere la criniera del soggetto. A volte aggiunge particolari succosi come occhiali da sole o fascia per capelli alla Flash Dance.


La Faiga
Una faiga in una palestra non può mai mancare. E badate bene, non ho detto 'figa', perchè di quelle in una palestra ce ne devono essere per forza sennò andate a farvi restituire i soldi dell'iscrizione. Il soggetto che intendo io è molto più interessante poichè, oltre ad essere una donna di bell'aspetto (spesso matura, ma non mancano le faighe ragazzine), ad ogni esercizio cerca costantemente la posa più conturbante assicurandosi che almeno metà della popolazione maschile stia assistendo alle sue evoluzioni degne del libro del kamasutra. Quando la si guarda con attenzione poi ci si accorge che non è nemmeno tanto bella, più che altro è zoccolissima, ma quasi nessuno si formalizza sulla cosa. Accessorio immancabile: tanga nero sotto i pantaloncini bianchi.


L'Indiano
In questo caso si tratta di un soggetto molto meno frequente in una palestra, o almeno spero. Trattasi di un omone grande e grosso, eccezion fatta per l'altezza poichè non supera il metro e sessanta. Sfoggia in compenso una quantità di muscoli impressionante, tanto da farlo sembrare più largo di spalle che alto. E' perennemente munito di cinturone per sostenere la schiena durante gli sforzi disumani che compie, ed è l'unico che vedi passare per la palestra con in mano un bilancere da 36kg (!!!) come se fosse una sacchettino di mandaranci presi al Carrefour. L'indiano impreziosisce il suo visetto da orsacchiotto con un bel pizzetto alla Tutankhamon che neanche il chitarrista dei Lit oserebbe sfoggiare. Un ganzo insomma.


Il Piacione
Il Piacione è un altra figura costante in una palestra, al pari della Faiga. Immaginatevelo: cinquantenne, pompatissimo, capello biondo fluente e sorriso a 32 denti sempre stampato in viso. E' semplice no? Quasi quanto immaginarselo mentre il sabato sera ci prova con delle ventenni in discoteca che immancabilmente gli rispondono con un bel dito medio. Becca più pali in faccia lui di chiunque altro, ma nonostante ciò non perde mai il sorriso ed il suo charme. Califfano sarebbe orgogliosissimo di lui. Il resto dell'umanità no, ma d'altronde non si può avere tutto dalla vita.




La Uoma
Il soprannome è un piccolo omaggio alla lontanissima vacanza di Grottamare, e calza a pennello con il soggetto visto che risulta estremamente difficile capirne il sesso. Sembra che abbia un seno ma il viso aggraziato ed angelico da Grizzly lascia un attimo perplessi. Quando poi la vedi sollevare il quadruplo dei tuoi pesi, allora lì si va proprio in confusione. Non va molto d'accordo con le Faighe e difatti le guarda in cagnesco, forse invidiandone qualche aspetto peculiare: probabilmente la femminilità. Ma allora perchè tiri su bilanceri da 25 kg, ragazza mia?