martedì 4 settembre 2012

Top Gun, un doveroso omaggio



La recente scomparsa del regista Tony Scott ha riportato in auge un antico dibattito fra me ed i miei amici, una diatriba che porto avanti fin dai lontani tempi delle elementari, quand'ero un giovane pargolo che sognava di cavalcare un F-14 per sfrecciare nei cieli, sopra tutto e tutti.
La questione era questa: Top Gun è un capolavoro assoluto, oppure è semplicemente un film della madonna (semi-cit.)?
Difficile decidere fra queste due opzioni, lo so; io stesso a tratti ho dubitato delle mie convinzioni, ho rivalutato quelli che credevo essere punti fermi in continuazione, ma alla fine la sola cosa certa è che Top Gun è un mito.
Non ne siete convinti? Vi vedo scettici. Anche se scrivo davanti ad un monitor con una tastiera, ho ben presente come se foste davanti a me i vostri sguardi perplessi, le vostre incertenze, la convinzione che Top Gun in realtà sia una merda. Ma io so cosa si cela realmente dietro quegli sguardi: la paura. Sono occhi da cerbiatti impauriti che temono la grandezza del genio di Tony Scott, sfoderato completamente come uno spadone dal fodero nella pellicola in questione.
Ma suvvia ragazzi, come potete non apprezzare l'atmosfera patinata da una fotografia da filmino softcore anni '80 che caratterizza ogni scena? Le luci smarmellate (per citare Renè Ferretti di Boris), calde ed avvolgenti? Come fate -dico io, come diavolo fate- a non apprezzare l'eterna pezza di sudore che accompagna tutti i personaggi, le goccioline che imperlano la fronte, i vestiti incollati alla pelle da gigantesche chiazze sudoripare, manco stessero girando con la cinepresa nel deserto del Sahara con addosso un piumone da spedizione nell'Antartico?

"Non trovi anche tu che oggi
faccia un pò caldino?"

E non dimentichiamoci i dialoghi! Costruiti, elaborati, fini ma mai banali, accessibili a tutto il pubblico proprio per questo a forte impatto. Voglio ricordare in particolare questo splendido scambio di battute fra Goose e sua moglie davanti al figlio di 5 anni (che probabilmente subirà in seguito un blocco della crescita):

Carole: "Ehi, Goose, sei il mio stallone!"
Goose: "Proprio così tesoro!"
Carole: "Portami a letto e fammi impazzire!"
Goose: "Mostrami la strada di casa amore!"

Oppure, questo dialogo fra premi nobel:

Ice: "Hai bisogno di aiuto?"
Maverick: "Per cosa?"
Ice: "Lo hai già capito..."
Maverick: "Che cosa?"

"Slider, io ti amo" oppure
"Slider, io sono tuo padre" oppure
"Slider, tu puzzi", a scelta.

Ma veniamo alla trama: degli ipotetici nemici non ben identificati attaccano gli USA dal Pacifico per non meglio specificati motivi, e sempre per ragioni non propriamente chiare l'America fa vedere subito il cazz ... ehm, la voce grossa e manda il pilota d'aerei più basso e più bello del pianeta, Tommasino Crociera, nome di battaglia Maverick, che si mette in cuffia Highway To The Danger Zone e parte con il suo F-14 gasato dalla musica. A fargli da copilota Goose, che inspiegabilmente nel doppiaggio in italiano si trasforma in Gus. 
Tommasino sbaraglia il nemico e torna alla base dove gli dicono: "Cazzo se spacchi i culi, Tommasino, vai alla Top Gun così diventi ancora più bravo!". E magari un filo meno testa di cazzo, pensa l'istruttore.
"Gus, vai pure tu!", termina l'istruttore pelatone con capoccia lucida per il sudore.
"Ma veramente signore il mio nome di battaglia è Goose ..."
"NON ROMPERE IL CAZZO E VAI!".
Così i due se ne vanno alla Top Gun, dove fra sbronze micidiali in locali per soli ufficiali e flirt velati con istruttrici della prestigiosa scuola, imparano anche a volare un pochino meglio di quanto sapessero fare prima. Non molto meglio in realtà, perchè in un tragico volo il buon Tommasino si mette erroneamente sulla scia dell'aereo "amico" di Iceman (virgolettato perchè in realtà i due si odiano e fanno scattare la mandibola tutte le volte che si vedono); i motori si spengono quindi per una cazzata fatta da Maverick ma a lasciarci le penne è il povero Goose.
Tommasino è sconvolto, non riesce più a volare, non riesce più a trombarsi l'istrutrice, disimpara pure ad andare in bicicletta, una catastrofe insomma.
Fino a che non arrivano dei cattivoni sempre sul confine col Pacifico, sempre per motivi assolutamente non chiari. Toh! Chi l'avrebbe mai detto? Il buon Maverick sale a bordo dell'aereo ritrovando le motivazioni e -un missile qua, una mitragliata di là- fa fuori quindici caccia nemici, due cacciatorpediniere, una peschereccio di Genova che aveva sbagliato rotta e quattro stormi di anatre migratrici. Il tutto senza usare la mano destra.

"Fasi concitate del combattimento finale, ma non temete!
Tommasino Crociera ce la farà"

ps: ho volutamente ironizzato molto in questo articolo su in film che in realtà adoro (chi mi conosce lo sa, cit. Alberto Tomba), che ho visto centinaia di volte e che continuerò a guardare con piacere altre mille volte. Grazie per questo capolavoro Tony!



9 commenti:

  1. Sarà. Per me rimane una cagata pazzesca. Amen.

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  2. "Se il crepaccio è del genere che può essere reso sicuro da riempimento o livellamento, ma non lo è stato, perfidia è la regola che lo concerne."

    "La beltà delle cose degne non sta nel volto bensì nella schiena, più cara nella partenza che all'arrivo."

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  3. dai cazzo!!!!
    Lascia perdere i blog e torna su hattrick! =)

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  4. Vergogna! Ho pure preso Gastaldello al fantacalcio di fed e non c'è nessuno con cui condividere questo gran colpo di mercato!

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  5. sono peggio del titolo del blog della Petrella.

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  6. il titolo è una merda

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