lunedì 19 aprile 2010

Novità in arretrato


Di novità nell'ultimo periodo ce ne sono state, ed io come al solito rimango indietro nell'aggiornare il blog. Beh, di scadenze ne avrò fin troppe fra non molto tempo (si capirà in seguito meglio questa affermazione) quindi non vedo perchè angustiarmi con tempi ed altri vincoli irritanti. Ora il tempo c'è, dunque aggiorniamo.
Si interrompe dopo due anni il mio contrastato rapporto di lavoro con l'azienda ospedaliera e, più in generale, il fantastico mondo del pubblico. Difficile fare un bilancio, un esperienza positiva e negativa al tempo stesso, che forse ha avuto la sola colpa di perdere lo smalto iniziale mano a mano che le magagne del pubblico saltavano fuori. C'è chi continuerà a darmi del cretino fra se e se per la mia scelta, azzardata e rischiosa, forse io stesso lo farò un giorno, ma per ora sono contento così, davvero. "Il pubblico è la morte del lavoratore", ho sentito dire da una persona che per trent'anni c'è marcita dentro.
Giusto una settimana in Toscana con la mia dolce metà e famiglia per tirare il fiato e via con il nuovo lavoro. E qui si che le novità diventano di spicco. Si passa dal gestire e cooperare con i consulenti esterni rappresentando il cliente ad essere io stesso un consulente, il venditore. Si passa da un impiego con scadenze praticamente inesistenti ad un lavoro in cui le scadenze sono tutto, sono l'essenza del tempo che scandisce l'attività (da qui la mia frase in introduzione). Passo anche ad impiegare un ora e mezza per raggiungere la postazione, contro i 10 minuti del vecchio ruolo. C'est la vie!
Per ora tutto bene. Ufficio bello, colleghi simpatici, vita da pendolare sopportabile. Mi rimangerò tutto, lo so, ma per ora va bene così. Sono gasato, moderatamente (pur sempre di un lavoro si tratta). C'est la vie, anche in questo caso.

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